BY SAMUEL COLOMBO
Chi è veramente la CIA? Quanti paesi ha destabilizzato? Con quanti ‘ribelli’ ha collaborato nascondendosi dietro la denominazione “sicurezza nazionale”?
La Central Intelligence Agency (meglio nota con il nome di CIA), è un’agenzia di spionaggio civile del governo federale degli Stati Uniti d’America che rivolge le sue attività all’estero.
Il suo compito principale consiste nell’ottenere e analizzare le informazioni riguardanti la sicurezza provenienti da tutto il mondo e soprattutto da rapporti interpersonali (HUMINT), se necessario organizzando operazioni militari sotto copertura in territorio straniero. Essendo una delle agenzie principali della US Intelligence Community (IC), la CIA fa rapporto al Direttore dell’intelligence Nazionale (DNI) ed è soprattutto impegnata a comunicare i risultati delle sue attività al Presidente degli Stati Uniti e al suo Gabinetto.
Per lo svolgimento delle sue funzioni, la CIA dispone di un ampio apparato militare segreto resosi responsabile di diverse operazioni clandestine contro governi stranieri.
La CIA è l’unica agenzia governativa degli Stati Uniti ad essere autorizzata per legge a compiere operazioni segrete all’estero per conto del Presidente (tranne nel caso in cui quest’ultimo ritenga che un’altra agenzia sia più indicata nel condurre una tale operazione). Ad esempio può compiere operazioni segrete per influenzare la situazione politica estera attraverso le sue divisioni tattiche, come la Special Activities Division.
Ma vediamo nel dettaglio alcuni dei Paesi nei quali la CIA è intervenuta. Vediamo come ha operato e cosa ha scatenato. Vediamo in che cosa consiste questa sua influenza.
NORD AMERICA – Progetto MKULTRA
Negli anni cinquanta e sessanta, la CIA avviò un programma di ricerca sul controllo della mente chiamato Progetto MKULTRA, sia negli Stati Uniti che in Canada. Il progetto a Montreal includeva lo sviluppo di tecniche utilizzate da scienziati nazisti per influenzare e controllare il comportamento di determinate persone. Questi esperimenti, finanziati con 25 milioni di dollari, prevedevano anche tecniche di ipnosi, somministrazione di sieri della verità, droghe, messaggi subliminali e altri metodi di violenze psicologiche (privazione sensoriale, elettroshock, etc.) su cavie umane, tra cui numerosissimi pazienti psichiatrici.
Il programma condusse molte attività illegali; (1)(2)(3) in particolare, furono usati come soggetti di prova inconsapevoli cittadini statunitensi e canadesi. il che destò non poche polemiche riguardo la legittimità di questi esperimenti (1)(4)(5)(6).
Nel 1957 un report del comando della CIA rivela gli interessi (e preoccupazioni) nel programma: (7)
« Devono essere prese precauzioni non solo nell’evitare che le forze nemiche vengano a conoscenza delle operazioni ma anche nel celare le attività al pubblico in generale. Sapere che l’agenzia è coinvolta in attività non etiche ed illecite avrebbe serie ripercussioni negli ambienti politici e diplomatici.. »
« Precautions must be taken not only to protect operations from exposure to enemy forces but also to conceal these activities from the American public in general. The knowledge that the agency is engaging in unethical and illicit activities would have serious repercussions in political and diplomatic circles.. »
CIA Inspector General (1957)
CENTRO E SUD AMERICA – Operazione CONDOR
Operation Condor fu il nome dato dall’establishment dei servizi segreti statunitensi, la CIA e l’amministrazione Nixon, ad una massiccia operazione di politica estera statunitense, che ebbe luogo negli anni settanta del XX secolo, in alcuni stati del centro e sud america, volta a tutelare l’establishment in quegli stati dove l’influenza socialista e comunista era ritenuta troppo potente, nonché a reprimere le varie opposizioni ai governi partecipi dell’iniziativa. (8) Nel 1993 sono stati desecretati documenti sulla connivenza di Richard Nixon (9) presidente degli Stati Uniti ed Henry Kissinger (10), Segretario di Stato degli Stati Uniti d’America, con Augusto Pinochet. (11)
Le procedure per mettere in atto questi piani furono di volta in volta diverse, tutte però ebbero in comune il ricorso sistematico alla tortura e all’omicidio degli oppositori politici (12). Spesso ambasciatori, politici o dissidenti rifugiati all’estero furono assassinati anche oltre i confini dell’America Latina. Alcune fra le nazioni coinvolte furono Cile, Argentina, Bolivia, Brasile (13), Perù (14) (15) (16), Paraguay e Uruguay.
Tale operazione coinvolse in primo luogo la CIA, il servizio segreto statunitense, oltre che apparati militari, organizzazioni di estrema destra, partiti politici e movimenti di guerriglia anticomunisti sudamericani. Tutte queste organizzazioni furono utilizzate come strumento, in svariati stati, per rovesciare governi anche eletti democraticamente come quello di Salvador Allende in Cile.
Archivi del terrore o anche archivio del terrore (17) è il nome che usualmente viene dato all’insieme dei documenti risalenti alla dittatura di Alfredo Stroessner e all’Operazione Condor trovati da Martin Almada con l’aiuto del giudice José Agustìn Fernàndez il 22 dicembre 1992 nella città di Lambaré, in Paraguay; tali documenti contengono comunicazioni scritte tra autorità giudiziarie e militari del Paraguay, ma anche di altre nazioni come Argentina, Brasile, Cile e Uruguay durante le dittature militari instauratesi in questi paesi tra gli anni settanta e ottanta del XX secolo.
Negli archivi del terrore si trovano le tracce di migliaia di persone assassinate, scomparse o imprigionate; inoltre rivelano prove dell’esistenza di una cooperazione reciproca tra i servizi di Argentina, Cile, Brasile, Uruguay, Bolivia e Paraguay per trovare ed eliminare i rispettivi oppositori politici.
I documenti trovati offrono un disegno complesso sulle origini, i propositi e l’organizzazione dell’Operazione Condor, attestando anche l’implicazione degli Stati Uniti d’America nella repressione scatenata dalle dittature del Cono Sud. In particolare alcune carte rivelano la presenza di ufficiali statunitensi all’interno delle organizzazioni dedicate alla cooperazione e lo sviluppo; altre mostrano la corrispondenza intercorsa tra agenti di CIA e FBI con alti ufficiali di esercito e polizia sudamericani. (18)
Ecco un esempio dei personaggi con la quale la CIA è solita collaborare: Juan Manuel Guillermo Contreras Sepúlveda. E’ stato un generale e agente segreto cileno. È stato a capo della DINA, il servizio segreto di Augusto Pinochet, e per questo uno dei più importanti e temuti personaggi nel Cile della dittatura militare. Partecipò attivamente all’Operazione Condor, cooperando con la CIA e con l’agente segreto statunitense Michael Townley.
Dal 1973 al 1977 diresse l’agenzia e le coperture internazionali dei servizi segreti cileni, atte ad assassinare gli oppositori politici al regime. Sulla base del responso sulle attività della CIA in Cile, vengono attestati i continui contatti tra l’intelligence statunitense e Contreras, tra il 1974 ed il 1977, ed innumerevoli serie di violazioni dei diritti umani (19). Contreras si appoggiò alla CIA per organizzare l’assassinio di Orlando Letelier, avvenuto a Washington nel 1975, altrimenti impossibile da compiere in suolo americano.
Come capo della DINA negli anni più efferati del regime di Pinochet, Contreras è sicuramente responsabile dello sterminio di centinaia, o forse migliaia, di persone. Ma le condanne a lui ascritte sono solo quelle inerenti agli omicidi che sono più palesemente ed esemplificativamente dimostrabili, stabiliti sulla base di responsabilità provate, grazie alla declassificazione di documenti segreti e alle testimonianze di persone coinvolte.
Il 13 maggio 2005 egli sottoscrisse un documento, davanti alla corte di giustizia cilena, in cui confessava la sua responsabilità nella sparizione e omicidio di almeno 580 persone. Asserì inoltre che tutti gli ordini di sequestro, tortura e assassinio venivano direttamente da Pinochet. Riferì in seguito dei rapporti tra Pinochet, la CIA, la DINA, l’agente segreto Michael Townley e l’organizzazione di estrema destra cilena Patria y Libertad, tutti a vario titolo coinvolti nello sterminio dei desaparecidos, e negli attentati mirati all’estero.
In un’ intervista recente, il pm argentino Luis Moreno Ocampo sostenne che le politiche di sterminio avviate da Cile, Argentina e Uruguay erano “coordinate dalla CIA e da persone del governo Usa”. Probabilmente i rapporti con Washington furono molto più complessi. Però Contreras ricorda la sua visita alla sede della CIA, a Langley, pochi mesi dopo il golpe. La CIA, scrive nella sua ultima memoria difensiva, offrì una squadra di istruttori per addestrare il personale della DINA. (20)
GUATEMALA
La storia del Guatemala è stata significativamente condizionata dalla Guerra fredda, tra gli Stati Uniti e l’URSS. La CIA, con un piccolo gruppo di guatemaltechi formato prevalentemente da delinquenti ed ex carcerati, rovesciò nel 1954 il governo democraticamente eletto presieduto da Jacobo Arbenz Guzmàn, dopo che il governo aveva espropriato della terra incolta a grandi possedimenti fondiari dell’élite economica, per redistribuirla alle masse più povere ai quali la terra era stata tolta nei secoli precedenti; (21) inoltre il governo guatemalteco applicava una tassa alle multinazionali statunitensi ivi presenti.
All’epoca, il Segretario di stato degli USA era John Foster Dulles (22) e, a capo della CIA il fratello, Allen Dulles. Il nome in codice di questa operazione della CIA fu, Operazione PBSUCCESS. Il conseguente regime militare, iniziato dal dittatore Carlos Castillo Armas, un condannato a morte evaso quattro anni prima, causò 30 anni di guerra civile, che, dal 1960, portarono alla morte di 200.000 civili guatemaltechi.
Secondo la Commissione per la verità sponsorizzata dall’ONU, le forze del governo e i paramilitari furono responsabili, durante la guerra, del 90% delle violazioni dei diritti umani. Durante i primi 10 anni, le vittime del terrore di stato furono principalmente studenti, lavoratori, professionisti e personalità dell’opposizione di qualsivoglia tendenza politica, ma negli ultimi anni vi furono migliaia di vittime fra i maya contadini e non-combattenti. Più di 450 villaggi maya vennero distrutti, condannato alla diaspora oltre un milione di persone. Questo è considerato uno dei più tremendi eventi di pulizia etnica verificatisi nell’America Latina moderna. In certe aree, come Baja Verapaz, la Commissione per la Verità concluse che lo Stato guatemalteco avviò intenzionalmente una politica di genocidio contro determinati gruppi etnici.
Nel 1957 la Columbia University di New York conferì al dittatore sanguinario Carlos Castillo Armas la laurea honoris causa.
L’opposizione popolare e la nascita della guerriglia nel 1960 costrinse il Paese, sempre sotto l’influenza della CIA, ad un susseguirsi di colpi di stato e governi non democratici. L’instabilità creata da queste operazioni condusse ad una guerra civile che si protrasse fino al 1996.
(23)
NICARAGUA
Nei primi anni ottanta, dopo la deposizione del dittatore Somoza in Nicaragua, la CIA sostenne e armò i Contras, forze in opposizione alla giunta sandinista marxista. Il Congresso statunitense approvò l’Emendamento Boland che proibiva ogni sostegno ai Contras. L’amministrazione Reagan violò l’emendamento usando i profitti della vendita di armi all’Iran per sostenere i Contras, dando inizio allo scandalo Iran-Contras.
I Contras erano un’organizzazione armata creata dagli Stati Uniti allo scopo di combattere una guerra per procura. (24) John Stockwell, l’ufficiale più alto in grado della CIA che dopo aver lasciato l’organizzazione abbia mai fatto rivelazioni pubbliche, nel libro In Search of Enemies descrive così la nascita dei Contras:
Per destabilizzare il Nicaragua abbiamo cominciato a finanziare l’ex Guardia nazionale di Somoza, chiamando gli uomini “Contras” (controrivoluzionari). Il reparto lo abbiamo costituito noi: non esisteva finché non sono arrivati i nostri soldi. Li abbiamo armati, abbiamo messo loro addosso uniformi e stivali, abbiamo dato loro i campi in Honduras dove abitare, il materiale sanitario, i medici, l’addestramento, la guida e il comando, e intanto li mandavamo a destabilizzare il Nicaragua. Su nostro ordine hanno sistematicamente distrutto granai, segherie, ponti, uffici pubblici, scuole, centri sanitari. Tendono imboscate ai camion per impedire che i prodotti agricoli arrivino sul mercato. Compiono razzie nelle fattorie e nei villaggi. I contadini devono avere un’arma con sé mentre arano i campi, se mai vi riescono.”
Parte della campagna della CIA per deporre il governo del Nicaragua includeva l’utilizzo di bombe nei porti nicaraguensi, armi che causarono l’affondamento di una nave mercantile. Questo fu provato da una decisione della Corte Internazionale di Giustizia nel caso Nicaragua contro Stati Uniti, in cui fu ordinato agli Stati Uniti di pagare le riparazioni al Nicaragua, ma gli USA ignorarono il verdetto della corte.
IRAN – Operazione AJAX
Nel 1953 in Iran l’agenzia depose il governo democraticamente eletto di Mossadegh, dopo il suo tentativo di trattenere un quantitativo maggiore di riserve di petrolio del paese, rimuovendo l’influenza del forte Partito Comunista iraniano (Operazione Ajax). L’Iran considera la CIA come se fosse una vera e propria organizzazione terroristica.
CUBA – Invasione della Baia dei Porci
Le limitazioni alle operazioni coperte su larga scala divennero evidenti durante l’invasione organizzata dalla CIA a Cuba, nel 1961, alla Baia dei Porci. Il fallimento imbarazzò la CIA e gli Stati Uniti sul palcoscenico mondiale, visto che il presidente cubano Fidel Castro sfruttò l’insuccesso dell’invasione per consolidare il suo potere e legarsi strettamente all’Unione Sovietica. Ad ogni modo, la CIA tentò numerose volte di assassinare senza successo il capo di Stato cubano come parte della sua operazione Mongoose.
La CIA e il traffico di droga
In questo caso facciamo riferimento all’approfondimento di Gary Webb (Corona, 31 agosto 1955 – Sacramento, 10 dicembre 2004) giornalista statunitense.
Nella sua inchiesta Dark Alliance Gary Webb sostiene che il traffico di droga a Los Angeles, negli anni ottanta, fu gestito da nicaraguensi che destinavano i proventi al finanziamento dei Contras, movimento contro-insurrezionale del paese centroamericano sostenuto dagli USA. Secondo la documentazione presentata da Webb, tale manovra illecita fu condotta con la piena acquiescenza del governo federale e della CIA, che anzi ostacolarono le indagini della DEA.
Gli articoli conferirono al giornalista notorietà su scala internazionale. Grazie a quest’inchiesta ricevette il premio di “Journalist of the year” da parte della Bay Area Society of Professional Journalists e, nel 1997, quello di “Media Hero Award” assegnatogli dal II Congresso Annuale Media & Democracy.
Nel 1999 l’inchiesta Dark Alliance sarà pubblicata anche come libro, con l’aggiunta di molte nuove citazioni di fonti. Webb in seguito non riuscì a trovare impieghi presso grandi giornali, e fece il giornalista investigativo free lance.
Il 10 dicembre 2004 Gary Webb, abbandonato dalla moglie e depresso, fu trovato morto, con due colpi di fucile alla testa. Le autorità hanno classificato la sua morte come “suicidio”, ma permangono diversi dubbi. Infatti, è estremamente improbabile che un suicida riesca a spararsi una seconda volta dopo essersi già colpito alla testa; inoltre, pochi giorni prima di morire aveva confessato ad alcuni amici d’aver ricevuto minacce di morte e d’essere convinto di essere pedinato.
ITALIA – Caso Moro
Nel corso degli anni alcuni collaboratori di Moro hanno dichiarato che durante una visita a Washington, Moro ebbe un duro scontro con l’allora Segretario di Stato Henry Kissinger (contrario a un’eventuale entrata del PCI nel governo italiano) (25).
«Se non cambi la tua linea politica la pagherai cara» parola di Henry Kissinger.
Nel giugno e luglio del 1982, la moglie di Aldo Moro, Eleonora Chiavarelli Moro, testimoniò in tribunale che l’assassinio del marito fece seguito a serie minacce di morte, esercitate da colui che lei chiamò “una figura politica americana di alto livello”. La signora Eleonora Moro ripetè la stessa frase attribuita ad Henry Kissinger nella testimonianza giurata di Corrado Guerzoni, portavoce di Aldo Moro: «O tu cessi la tua linea politica oppure pagherai a caro prezzo per questo». Richiamato dai giudici, a Guerzoni fu chiesto se poteva identificare la persona di cui aveva parlato la Signora Moro. Guerzoni confermò che si trattava di Henry Kissinger come d’altra parte aveva precedentemente dichiarato.
Ma torniamo a quegli anni.
L’ex vicepresidente del CSM ed ex vicesegretario della Democrazia Cristiana Giovanni Galloni il 5 luglio 2005, in un’intervista nella trasmissione Next di RaiNews24 disse:
“Non posso dimenticare un discorso con Moro poche settimane prima del suo rapimento: si discuteva delle BR, delle difficoltà di trovare i covi. E Moro mi disse: ‘La mia preoccupazione è questa: che io so per certa la notizia che i servizi segreti sia americani che israeliani hanno infiltrati nelle BR ma noi non siamo stati avvertiti di questo, sennò i covi li avremmo trovati'”
Perché dunque i servizi segreti statunitensi non hanno informato gli italiani dei loro infiltrati nelle Brigate Rosse?
Galloni sostenne anche che vi furono parecchie difficoltà a mettersi in contatto con i servizi statunitensi durante i giorni del rapimento.
Dopo poco tempo Moro viene assassinato dalle stesse Brigate Rosse.
Galloni sempre nell’intervista dice anche:
“I Magistrati sostengono di non avere avuto dalle Brigate Rosse dichiarazioni convincenti. Le Brigate Rosse ci dicono che hanno già detto tutto. La verità non è così, probabilmente qualcosa c’hanno taciuto. Che cos’è questo qualcosa? Anche loro hanno voluto coprire certe posizioni, certe realtà. Questo è l’interrogativo che nasce. E questo è l’interrogativo che nasce in relazione ai nostri ‘Servizi cosiddetti deviati’. Perché i ‘Servizi deviati italiani’ non sono Servizi deviati. Sono ‘Servizi’ di persone che in buona fede ritenevano che stante la stretta alleanza che avevamo con l’America, su alcune questioni delicate dovevano rispondere prima ai loro colleghi americani della CIA che non al Governo Italiano.” (26)
EXTRAORDINARY RENDITION
Altro esempio sul ‘modus operandi’ della CIA può essere quello delle extraordinary rendition (azione, sostanzialmente illegale, o per lo meno “extralegale” di cattura/deportazione/detenzione, clandestinamente eseguita nei confronti di un “elemento ostile” sospettato di essere un terrorista) e l’impiego di tecniche di interrogatorio delle proprie fonti anche attraverso l’utilizzo della tortura.
In Germania per fare un esempio, nell’ambito di alcune inchieste giudiziarie sulle extraordinary renditions, nel febbraio 2007, i magistrati di Monaco di Baviera hanno richiesto l’arresto di 13 presunti agenti della CIA in relazione al sequestro del tedesco-libanese Khaled el Masri, con l’accusa di privazione della libertà e di aver provocato pericolose lesioni.
La CIA venne coinvolta anche nel rapimento dell’imam egiziano Abu Omar, avvenuto a Milano il 17 febbraio 2003 con la presunta collaborazione di uomini del SISMI italiano. Nell’ambito di tali operazioni, ha inoltre utilizzato una rete di prigioni segrete, molte delle quali in Europa, come ammesso dal presidente Bush nel settembre 2006. Il 28 febbraio 2007 gli Stati Uniti hanno dichiarato ufficialmente che non concederanno l’estradizione chiesta dal Ministero della Giustizia italiano per i 26 agenti della CIA accusati del rapimento.
IN CONCLUSIONE
Nonostante la CIA abbia come compito quello di raccogliere, analizzare, valutare ed utilizzare delle informazioni all’estero con l’obiettivo di salvaguardare la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, nel corso degli anni si è macchiata di gravi responsabilità avendo condotto programmi più che controversi.
E per ciò che riguarda la Primavera Araba, la destabilizzazione del Nord Africa e l’inevitabile formarsi di nuovi gruppi terroristici nel 2011 che hanno fatto da apripista all’ISIS di oggi?
Questa è un’altra storia…
…anche se spesso le storie si ripetono…
(3) ^ U.S. Senate Report on CIA MKULTRA Behavioral Modification Program 1977 | Public Intelligence
(7) ^ Michael Otterman American Torture: From the Cold War to Abu Ghraib and Beyond (pag. 27), 2007
(8) ^ (EN) Naomi Klein, Shock Doctrine, New York, Picador, 2007, p. 126, ISBN 978-0-312-42799-3.
(12) ^ (FR) L’exportation de la torture. Marie-Monique Robin. Humanité. 30 Aoùt, 2003
(13) ^ (EN) Brazil looks into Operation Condor. BBC. Americas. 18 May, 2000.
(15) ^ (EN) Condor years. John Dinges. The New Press. June 1, 2005. ISBN 1-56584-977-9
(19) “CIA Activities in Chile”, Documenti declassificati CIA
(20) ‘Nel palazzo del terrore dove il Cile moriva’
(21) ^ Parte di queste terre erano possedute dalla United Fruit Company, una società statunitense.
(22) ^ Avvocato e socio della United Fruit Company.
(23) Partecipazione della CIA in Guatemala
(26) Video Intervista di Giovanni Galloni davanti alle telecamere di NEXT il 5 luglio 2005
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