BY VIVIAN COLOMBO
Abdul Fatoma, secondo quanto da lui stesso affermato è: “ stato molestato, minacciato, sputacchiato per il diritto legittimo della sua Organizzazione di porre domande a coloro ai quali è stato affidato il futuro della Sierra Leone”. È stato convocato due volte in Parlamento per rispondere alle domande e sempre senza la presenza di un pubblico.
Fatoma è stato con forza detenuto per una notte intera e i suoi documenti di viaggio sono stati sequestrati. Non può quindi rientrare in Gran Bretagna dove vive con la sua famiglia. Anche questo suo legittimo diritto è stato violato. Infatti, le condizioni per cui un passaporto di un cittadino, o uno dei suoi documenti di viaggio, possono essere confiscati sono determinate solo da un Tribunale competente di diritto. E questo non è stato per il caso di Fatoma.
Gli sono stati sequestrati illegittimamente perché ha avuto il coraggio di sollevare la questione della responsabilità parlamentare e chiedere che i parlamentari siano sottoposti al controllo pubblico.
Abdul Fatoma è difeso dall’avvocato Francesco Ben Kaifala il quale in merito alla questione ha dichiarato: “ questo caso è una delle tragedie che la nostra democrazia sta affrontando in quanto alle persone che lavorano per la società civile dovrebbe essere data la libertà di esprimersi. Fatoma non avrebbe dovuto essere arrestato per esprimersi”.
Abdul Fatoma è così diventato la più grande spina nel fianco dei politici della Sierra Leone perché, a poco più di un anno dalle elezioni, chiede al Parlamento una maggior trasparenza sui conti pubblici in un Paese dominato e regolato dalla corruzione.
Infatti, la sua lotta contro il Parlamento rappresenta una battaglia più ampia. La battaglia contro una cultura anti – democratica, una cultura costruita sull’oppressione e corruzione per decenni.
Comments are closed.