BY SAMUEL COLOMBO
Il Segretario della CEI, Monsignor Galantino, ha di recente affermato che la nuova formula del “Padre Nostro” verrà al più presto introdotta nel Messale.
Attenzione: stiamo parlando della preghiera che Gesù ci ha insegnato, non è un dettaglio di poco conto.
Infatti implica, da parte della falsa chiesa uno stravolgimento totale della preghiera, tutto ideologico e demagogico.
Ma vediamo in dettaglio.
Cambiare le parole del Padre Nostro significa non riconoscere il peccato e quindi il male.
“Non ci indurre in tentazione” significa dire: Padre io mi riconosco un peccatore, so che il peccato mi sta sempre dinanzi e per questo aiutami a non cadere vittima del peccato, aiutami a non farmi attirare dal peccato.
“Non abbandonarmi nella tentazione” invece significa dire: se cado nel peccato stai con me.
Ed è proprio qui l’errore.
Il Padre non è nel peccato.
Prima devo riconoscere il peccato, devo riconoscere che la mia anima ogni giorno pecca e poi chiedere al Padre non di non abbandonarmi nella tentazione ma di aiutarmi a respingere la tentazione e quindi il male.
Lo scopo subdolo è proprio quello di far dimenticare all’uomo il peccato e renderlo quindi libero di ascoltare il drago.
Stiamo in guardia cari amici!
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