Caso Noemi: PM inadempiente? Ministro Orlando invia ispettori

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BY VIVIAN COLOMBO

Minacce, violenze, aggressioni fisiche, persino denunce presentate dalla mamma di Noemi, Imma Rizzo, ai Carabinieri eppure nessun provvedimento restrittivo a carico del fidanzato Lucio.

Tutte le carte rimaste solamente sul tavolo della Procura dei minorenni di Lecce.

Eppure sembra un “delitto preannunciato”, eppure la condotta del reo confesso sembra proprio avere avuto dei precedenti, eppure il giovane aveva già manifestato la sua indole violenta ed aggressiva. Niente sembra, infatti, aver sorpreso la mamma Imma Rizzo che si era già rivolta ai Carabinieri per dei precedenti.

Alla fine, è stato solo una questione di tempo e Noemi ha trovato la morte proprio attraverso le mani del suo fidanzato.

Molti segnali avevano lasciato intendere che il ragazzo avrebbe potuto arrivare alle estreme conseguenze e uccidere Noemi ma nulla è stato fatto per prevenire questa drammatica morte.

La mamma di Noemi, nella sua denuncia presentata nel mese di luglio, aveva sollevato l’aggressività del giovane perché più volte la figlia sarebbe tornata a casa con lividi e segni di percosse. Aveva anche allegato un referto medico che parlava di una prognosi di 2-3 giorni per un colpo al volto, probabilmente uno schiaffo.

E proprio di lividi ha parlato anche un testimone sentito a Mattino Cinque: “un giorno Noemi è venuta da me, aveva due lividi, aveva detto che aveva avuto una discussione con il 17enne. Mi aveva mostrato graffi sulla gamba, l’addome, il collo. Non era più un rapporto era diventato una possessione”.

Eppure tutto questo non aveva mai prodotto alcun provvedimento cautelare nei confronti di Lucio come il divieto ad avvicinarsi a Noemi.

Si erano aperti semplicemente due procedimenti: uno penale per violenza privata; l’altro civile, per verificare il contesto familiare in cui viveva il giovane e se fossero in atto azioni per porre fine alla sua indole violenta.

A pronunciarsi in merito alla denuncia presentata dalla mamma di Noemi è il sindaco di Specchia dove viveva la ragazza, Rocco Pagliara: “Il Tribunale dei minori, su denuncia della madre presentata nel mese di luglio, ci ha chiesto una relazione sociale che abbiamo prontamente dato e proprio in questi giorni, subito dopo la scomparsa, ci è arrivato un decreto da parte del Tribunale dei Minori che, avendo preso in esame questo caso, disponeva alcune prescrizioni che purtroppo sono ormai passate”.

Ed è proprio per questi ritardi da parte della Procura dei Minorenni di Lecce che il Ministro della Giustizia Orlando ha dichiarato: “Abbiamo ritenuto opportuno intervenire perché ad una prima valutazione sono emerse delle condotte nelle attività dei magistrati che possono far supporre delle abnormità. E quindi come facoltà del Ministro abbiamo attivato le procedure per la verifica ispettiva”.

Il Ministro della Giustizia ha, infatti, deciso di inviare ispettori del Ministero a Lecce. Il Ministro della Giustizia vuole valutare se il comportamento dei PM che ricevettero le segnalazioni e le denunce è stato adeguato e tempestivo.

Intanto un’altra ragazza – donna è stata uccisa per mano del fidanzato.

Poco importa se ora i PM sono convinti e contestano al reo confesso che si è trattato di un omicidio premeditato aggravato dalla dalla crudeltà e dai futili motivi e non “di un momento d’ira” come sostengono i legali del giovane. Poco importa se ora i PM sono convinti che il fidanzato 17enne di Noemi Durini abbia pianificato il 3 settembre l’omicidio della giovane di Specchia, in Provincia di Lecce.

Poco importa ora, perché un’altra giovane vita si è spenta e forse poteva essere impedito.


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Posted on 25/09/2017 in State Of Play

Written by Samuel Colombo

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