BY SAMUEL COLOMBO
Era il 22 novembre 1963 quando l’ex Presidente USA John Fitzgerald Kennedy è stato assassinato a Dallas, in Texas.
Una legge approvata nel 1992, dopo l’uscita del film “JFK” di Oliver Stone, obbligava il Governo a pubblicare i files rimasti segreti entro 25 anni. Si trattava di circa 3.100 documenti completamente bloccati e oltre 30,000 rilasciati solo parzialmente.
La scadenza prevista era il 26 ottobre del 2017 e l’unica autorità che poteva fermare la pubblicazione era il Presidente.
Ora, dopo oltre mezzo secolo dall’assassinio, quando è arrivato il momento di desecretare i files relativi al caso, ancora ci sono ombre. Ancora si vuole continuare a mantenere segreti certi files.
Trump a cui piace fare lo spaccone è stato messo alle strette.
Non ha avuto altra scelta se non quella di cedere alle pressioni di CIA ed FBI.
Infatti in data 26 ottobre 2017 il Presidente degli Stati Uniti ha reso pubblici 2.891 dossier su 3.100 rinviando di sei mesi la divulgazione dei rimanenti documenti.
Trump ha dato sei mesi ai servizi d’intelligence, fino al 26 aprile 2018, per analizzare i documenti considerati sensibili e censurare, se necessario, le parti più delicate.
Che cosa ancora si vuole nascondere?
Non è una novità che la CIA nel corso della storia abbia destabilizzato Stati sovrani, rimosso Presidenti democraticamente eletti, controllato popoli nei modi più svariati (vedi link). Non è una novità che si sia servita di criminali per certe ‘operazioni’, quindi ora di certo non stupisce il suo atteggiamento nell’insistere affinché certi files relativi al caso Kennedy rimangano classificati. Ma credo che gli Americani abbiano il diritto di conoscere tutta la verità anche se può essere difficile da accettare.
Troppo comodo invece trincerarsi sempre dietro il solito ritornello ormai ridicolo: “Sicurezza nazionale”.
E’ stato ucciso, assassinato un Presidente americano. Un Presidente che lottava contro certi ‘poteri oscuri’. Un Presidente che lottava contro la Massoneria (vedi link). Un Presidente onesto che la gente amava. Un Presidente martire della libertà. Un Presidente che lottava per la verità e la giustizia. Un Presidente pericoloso. Un Presidente vero.
Quindi domandiamoci.
Chi ha paura della verità? Perché si vuole ancora bloccare la verità?
Probabilmente coloro che fino a ieri hanno operato nell’ombra continuano a farlo ed ora forse sono più forti e potenti di prima.
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