BY SAMUEL COLOMBO
Un atterraggio da incubo.
Stiamo parlando del volo da Milano Malpensa direzione Palermo delle ore 18 del 27 dicembre 2017 con la compagnia aerea EasyJet.
Un volo di per sé tranquillo fino all’arrivo a Palermo.
Sono circa le ore 19.45 e il pilota inizia le manovre di avvicinamento. In poche parole l’atterraggio.
Ed ecco che inizia il calvario.
Turbolenza ai massimi livelli. Visibilità scarsa. Pioggia ma soprattutto raffiche di vento a livelli impressionanti non permettono all’aereo di allinearsi per l’atterraggio.
Rumori di frenata, aereo in bilico.
Attimi di terrore.
Qualcuno ha anche pensato fosse la fine.
Ma ecco che l’ottimo ed esperto pilota improvvisa immediatamente una manovra di emergenza riportando il “bestione” in quota cercando di mantenere il sangue freddo e rassicurando i passeggeri.
Ecco che nel frattempo passa circa un’ora in volo.
Evidentemente il pilota era in contatto con la torre di controllo per valutare il miglioramento delle condizioni meteorologiche e considerare la possibilità di un nuovo atterraggio magari su un’altra pista. E così è stato.
Intanto sull’aereo il panico. Ma quel panico non fatto di grida, pianti o urla ma di un silenzio agghiacciante che lasciava trasparire nell’aria un interrogativo: torneremo a casa sani e salvi? Atterreremo mai in sicurezza?
Ecco di nuovo il pilota che chiede ai passeggeri di avere pazienza e comunica che avrebbe provato nuovamente l’atterraggio ma questa volta su un’altra pista, sempre dell’aeroporto di Palermo.
I minuti sembravano interminabili. Quella seconda manovra di avvicinamento sembrava durare ore. Ecco che inizia nuovamente la turbolenza ma in questo caso accettabile.
Evidentemente la tempesta si era placata.
Appena l’aereo tocca terra un applauso rompe quel silenzio di terrore che si stava vivendo con i cuori che battevano all’impazzata.
Un secondo applauso prolungato come a fine di uno spettacolo scoppia invece quando l’aereo si ferma.
Le persone finalmente possono tirare un sospiro di sollievo.
Ma c’è chi a terra dice che dopo aver vissuto questa esperienza non prenderà mai più un aereo.
Io solo ringrazio Dio di poterlo raccontare.
Comments are closed.